SUPERBONUS E RENDITE CATASTALI: POSSIBILI AUMENTI
Martedì 8 ottobre 2024 Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, ha presentato il Piano Strutturale di Bilancio, contenente le azioni programmate dal governo per rendere il sistema fiscale più efficiente.
Nel mirino ci sono principalmente due categorie di soggetti:
• i proprietari degli immobili fantasma, cioè gli edifici non registrati al catasto;
• coloro che hanno realizzato interventi di superbonus senza provvedere all’aggiornamento dei dati catastali.
Nel primo caso lettere di compliance saranno inviate dall’ Agenzia delle entrate anche ai proprietari degli immobili fantasma. In caso di inadempimento entro 90 giorni, l’Agenzia delle Entrate procederà d’ufficio ad aggiornare i dati catastali e verrà applicata anche una sanzione.
Nel secondo caso i controlli sul rispetto dell’obbligo dell’aggiornamento delle rendite catastali erano già stati previsti dall’articolo 1, comma 86, della Legge di Bilancio 2024, secondo cui la revisione era obbligatoria per gli immobili che dopo i lavori di ristrutturazione con il Superbonus 110% avevano registrato un aumento di valore di almeno il 15%.
In particolare, l’ Agenzia delle Entrate deve verificare se è stata presentata la revisione della rendita catastale dopo l’effettuazione di lavori utilizzando il Superbonus.
In caso di mancata presentazione della variazione, l’Ade può inviare al contribuente una lettera invitando a mettersi in regola, altrimenti scatta la sanzione da 1.032 a 8.264 euro.
Si procederà quindi a una revisione dei valori catastali degli immobili migliorati con il Superbonus, per i quali sono previsti possibili aumenti, che si aggireranno attorno al 16-18% nel caso di un solo passaggio di classe, ma possono superare il 30% in caso di doppio salto di classe catastale.
La rivalutazione catastale comporterà delle conseguenze:
o i proprietari delle prime case non avranno un aumento dell’Imu (dato che su queste non si paga), ma ci sarà un incremento del dato Isee e del reddito lordo ai fini Irpef;
o i proprietari delle seconde case si dovranno aspettare un aumento delle imposte immobiliari proporzionale all’aumento della rendita.
Per di più, chi vende una seconda casa ristrutturata con il Superbonus entro 10 anni dovrà pagare l’imposta sulle plusvalenze (pari al 26 %), cioè una tassa sui guadagni derivanti dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.
Anche l’imposta di registro applicata alla compravendita sarà influenzata dall’aggiornamento catastale, indipendentemente dalla tipologia dell’immobile.
Si attende pertanto la legge di bilancio 2025 per comprendere meglio cosa sarà introdotto in aggiunta a quando già in vigore.
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