Studio Iuorio

FONDO NUOVE COMPETENZE 2024: A BREVE LA 3° EDIZIONE

 

Entro fine settembre 2024 è prevista l’uscita del Decreto attuativo.

Il Fondo Nuove Competenze (FNC) è un’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro, introdotta con l’art 88 del Decreto Rilancio 34 del 19 maggio 2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020).

Il fondo permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario di lavoro alla formazione.

 

DESTINATARI
Tutti i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle professionalità dei lavoratori.

 

AGEVOLAZIONE
Il Fondo offre contributi a fondo perduto per coprire i costi della formazione dei dipendenti.
È previsto un recupero del:
* 60% della retribuzione oraria lorda dei dipendenti in formazione fino ad un massimo di 200 ore per lavoratore;
* 100% degli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione.

Le aziende destinatarie dei fondi possono richiedere, previa fidejussione, una anticipazione fino ad un massimo del 40% del contributo concesso.
Il contributo complessivo richiedibile può arrivare fino a un massimo 10 milioni di euro per ciascuna istanza.

SOGGETTI EROGATORI
La formazione può essere erogata esclusivamente tramite un ente titolato a livello nazionale o regionale, non è quindi ammessa la formazione interna.

 

PROGETTO FORMATIVO
I progetti formativi possono prevedere una durata minima di 40 ore per ciascun lavoratore e massima di 200 ore e sono finalizzati al conseguimento di una qualificazione o di singole unità di competenza.

 

TEMATICHE
Le aree tematiche della formazione dovranno essere inerenti alla transizione digitale ed ecologica , in particolare:
o produzione e commercializzazione di beni e servizi che richiedono un aggiornamento delle competenze;
o promozione dell’economia circolare attraverso la riduzione di sprechi e il corretto trattamento di scarti e rifiuti;
o produzione e commercializzazione sostenibile di beni e servizi nei settori agricoltura, silvicultura, pesca;
o efficientamento energetico aziendale e uso di fonti sostenibili;
o produzione e commercializzazione di beni e servizi a ridotto impatto ambientale;
o promozione della sensibilità ecologica, di azioni di valorizzazione o riqualificazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *