CSR CAMPANIA 2023-2027- Intervento SRD01 (Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole)
Con Decreto dirigenziale n. 255 del 24 aprile 2024 la Direzione Generale alle Politiche Agricole della Regione Campania ha approvato il bando dell’intervento SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027.
Successivamente, con Decreto n. 331 del 30 maggio 2024 è stato rettificato ed integrato il bando dell’Intervento SRD01.
Il bando – che ha una dotazione di 70 milioni di euro e trova applicazione sull’intero territorio regionale – si prefigge di potenziare la competitività sui mercati delle aziende agricole e accrescere la redditività delle stesse, migliorandone, al contempo, le performance climatico ambientali attraverso la valorizzazione delle strutture aziendali, l’incremento della produttività e l’adeguamento della struttura dei costi e dei ricavi aziendali, favorendo l’investimento di giovani e di tecnologie innovative.
Caratteristiche finanziarie del bando
Il contributo pubblico erogabile per beneficiario, nell’intero periodo di programmazione, non può superare gli 1,5 milioni di euro. La forma di sostegno prevista dall’intervento SRD01 è la sovvenzione in conto capitale: rimborso delle spese ammissibili effettivamente sostenute e costi standard.
L’aliquota di sostegno base è pari al 50% rispetto alla spesa ammissibile a contributo. L’aliquota è maggiorata del 10% – arrivando così al 60% – nel caso di progetto presentato da un giovane agricoltore. È considerato giovane agricoltore il richiedente che soddisfa, alla data di presentazione della domanda di sostegno, i requisiti stabiliti dal Piano Strategico Nazionale della Pac 2023-2027 (Psp) al paragrafo 4.1.5.
La spesa ammissibile dell’operazione di investimento non deve essere al sotto dell’importo minimo di 20mila euro e le operazioni per le quali il beneficiario ha avviato i lavori o le attività devono svolgersi dopo la presentazione di una domanda di sostegno (fanno eccezione le attività preparatorie che possono essere avviate prima della presentazione dell’istanza, entro un termine stabilito dall’Autorità di Gestione Regionale non superiore a ventiquattro mesi).
La domanda di sostegno in modalità informatica, secondo gli standard utilizzati dal Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian), potrà essere scaricata a far data dal 10 giugno 2024. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno è fissato alle ore 16:00 del 5 agosto 2024.
Fini del bando e investimenti ammessi a contributo
In particolare, l’intervento prevede la concessione del sostegno ad investimenti connessi al ciclo produttivo agricolo delle aziende che perseguono una o più delle seguenti finalità:
- valorizzazione del capitale fondiario (miglioramento e ricomposizione fondiari, miglioramento e/o nuova realizzazione di strutture produttive) e delle dotazioni delle aziende, inclusi gli investimenti in nuovi impianti irrigui (anche con funzioni antibrina) che possono comportare un’estensione delle superfici irrigate, nonché realizzazione e miglioramento di stoccaggi idrici alimentati non esclusivamente da acque stagionali;
- incremento delle prestazioni climatico ambientali e per il benessere animale, anche attraverso la riduzione e l’ottimizzazione dell’utilizzo degli input produttivi (incluso l’approvvigionamento energetico ai fini dell’autoconsumo), la riduzione e gestione sostenibile dei residui di produzione, nonché la rimozione e smaltimento dell’amianto/cemento amianto;
- miglioramento delle caratteristiche dei prodotti e differenziazione della produzione sulla base delle esigenze di mercato;
- introduzione di innovazione tecnica e gestionale dei processi produttivi attraverso investimenti in tecnologia digitale;
- valorizzazione delle produzioni agricole aziendali attraverso la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione (incluse le fasi di conservazione/immagazzinamento e confezionamento) dei prodotti, anche nell’ambito di filiere locali e/o corte.
Caratteristiche degli imprenditori
Possono partecipare al bando gli imprenditori agricoli, singoli o associati, con l’esclusione degli imprenditori che esercitano esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura, ovvero imprenditori che, tenuto conto della suddetta esclusione, esercitano attività di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
All’atto di presentazione della domanda di sostegno, il richiedente, che a prescindere dalla forma giuridica, ovvero se sia Imprenditore Agricolo Professionale (Iap) o coltivatore diretto, deve aver già costituito, aggiornato e validato il fascicolo aziendale.
Requisiti dell’impresa agricola
L’impresa deve avere nella propria disponibilità (proprietà, diritto reale, diritto personale di godimento, con esclusione del comodato d’uso) gli immobili su cui devono essere realizzati gli investimenti (la disponibilità dell’immobile deve essere garantita per un periodo almeno pari al rispetto del periodo di stabilità delle operazioni e, comunque, deve risultare valida per un periodo non inferiore a otto anni dalla data di presentazione della domanda di sostegno e, nel caso di affitto, dimostrata da contratto registrato o atto aggiuntivo al contratto stesso, analogamente registrato).
Produzioni oggetto del sostegno
Sono ammissibili a sostegno tutti i comparti produttivi connessi alla produzione dei prodotti agricoli elencati nell’Allegato I del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue), con l’esclusione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. La domanda di sostegno deve essere corredata dalla presentazione di un Piano degli interventi volto a fornire elementi per la valutazione della coerenza dell’operazione per il raggiungimento delle finalità dell’intervento.
Gli investimenti per la produzione di energia devono essere destinati all’autoconsumo aziendale dell’energia prodotta, ovvero la capacità della installazione che produce energia non deve eccedere il fabbisogno annuale di consumo aziendale.
Per le operazioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli aziendali, di cui all’ultimo punto dell’elenco sopra, una quota non prevalente (inferiore al 50%) dei prodotti da trasformare può essere di provenienza non aziendale; inoltre, la produzione trasformata e commercializzata deve comunque essere un prodotto agricolo ai sensi dell’Allegato I al Tfue.
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